domenica 9 febbraio 2020

un uovo senza tuorlo

Non si esce per niente indenni -come ingenuamente pensavo qualche mese fa- dal navigare tra un colloquio di lavoro e l'altro, passando per giorni di prove e pseudo formazioni che ti sfrantumano la buona volontà e anche qualcos'altro, perché tu ci metti tutta la buona volontà a dire ok inizio, tanto dicono tutti che bisogna passare attraverso la merda prima di fare quello che si è studiato fino all'abiura di se stessi. Provo, vedo com'è, non ho mai lavorato mentre studiavo, né fatto tirocini o stage, perché ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto un giorno portare in salvo ciò che rimaneva della mia pellaccia già martoriata dall'incapacità di seguire più progetti di vita alla volta. Ci provo, vedo com'è, tanto non ho nulla da perdere se non la pazienza già decimata di suo da anni sui libri. 
Insomma: mi sbagliavo, perché sono sempre stata un'ingenua. Dopo mesi mi è parso abbastanza chiaro che non si esce affatto indenni, soprattutto quando finalmente capisci QUELLO che vuoi fare nella tua vita e non puoi né sai come raggiungerlo, nonostante prendi la stupida decisione (che alcuni considerano, a vuoto, coraggiosa) di trasferirti lontano dalla tua famiglia che ti manca come a un uovo manca il tuorlo. Non so se rendo la vivace idea di buco che ho nel petto, al pensiero di dovermi trasferire lontano da loro per avere anche solo una misera possibilità di capire cosa fare di questa vita, perché quando sei stata una bambina venuta su in un contesto dominato dalla tradizione ed immutato negli anni o lo sai...o non lo sai subito. Io, modestamente, c'ho messo sempre un po' di tempo a chiarire e capire cosa sarei stata in grado di fare con quello che ho. Adesso che l'ho finalmente capito sarebbe bello un corso intensivo o sulla pazienza di saper aspettare o, in caso contrario, sull'abilità di proseguire fino in fondo nel vasto mare di merda.